Requiem Laus «The Eternal Plague» (2008)

Requiem Laus «The Eternal Plague» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1341

 

Band:
Requiem Laus
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Titolo:
The Eternal Plague

 

Nazione:
Portogallo

 

Formazione:
Miguel Freitas - Vocals, Guitars
Dani Pereira - Guitars
Ricardo Fernandes - Bass
Gabriele - Live Drums

 

Genere:

 

Durata:
44' 36"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
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Recensione

Benché attivi dal 1992, solo ora i portoghesi Requiem Laus giungono al debut album con questo “the Eternal plague”, un album che sembra essere un concept che parlerebbe di tematiche sulla vita e sulla morte. Dico “dovrebbe” perché il promo che ho ricevuto non ha i testi.
Musicalmente ci troviamo di fronte ad una band che suona un bel death metal prevalentemente melodico, ma con molte sfumature e variazioni di stile che rendono quest’album, per fortuna, non il solito clone del Gothenburg sound: qui le chitarre si lanciano invece in partiture melodiche decisamente varie, forse diminuite, che suonano abbastanza orientaleggianti, donando in questo modo un sound abbastanza proprio alla band. Non mancano poi gli episodi più brutali e violenti, come “Gallery of Lies”, dove i RL mostrano di avere un gran batterista che fa la sua figura pure nell’ultimo pezzo suonato “The eternal plague”, ma i pezzi migliori, tuttavia, corrispondono senz’altro alla grande “Black Decay” e alla ancora più bella “Hatred guilt”: due ceffoni a mano aperta in faccia, con ottime partiture melodiche e arrangiamenti vincenti. Altrove invece i RL rallentano il tiro donandoci due brani strumentali acustici, antitetici nel titolo, “Ad Vitam” e “Mors…”, e “Silently death leads”, brano più lento ma sempre con le loro caratteristiche trame di chitarra.
Insomma, un po’ di carne al fuoco, ma il risultato pare proprio starci, non c’è che dire: questo in poche parole è un disco death metal ben arrangiato, personalizzato discretamente nelle melodie, senza esagerate modernerie, con variazioni di stile e con un songwriting sufficientemente variegato. Il risultato, lo ripeto, ci sta. Disco piacevole, violento spesso e calmo in altri momenti. Non male, proprio non male!

Track by Track
  1. Am I not merciful? 75
  2. Black decay 85
  3. Gallery of lies 76
  4. Ad vitam (instr.) 75
  5. Perception 77
  6. Silently, Death leads 79
  7. Hatred Guilt 85
  8. Mors... (instr.) 75
  9. Life goes on 80
  10. Falling Faster 70
  11. The Eternal Plague 78
  12. Peccata Mundi 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
78

 

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